09 Ago Agevolazioni ristrutturazione bagno
Aggiornamento 2023
Ecco gli aggiornamenti sulle agevolazioni per il 2023, con particolare attenzione alle opportunità per migliorare il vostro bagno. Sebbene non ci sia un "bonus bagno 2023" specifico, è possibile accedere al Bonus Ristrutturazione e al Bonus Mobili per trasformare il vostro spazio. Per ulteriori dettagli su come accedere a questi vantaggi, vi invitiamo a leggere l'articolo completo sugli ultimi aggiornamenti delle detrazioni fiscali per il 2023.
Dopo l’approfondimento sul Bonus casa 2022, analizziamo nel dettaglio uno dei punti che più ha toccato il nostro Gruppo:
il Bonus ristrutturazione Bagno.
Se si hanno in programma lavori di riqualificazione per la casa, e in particolare per la toilette, questo è il momento giusto per attuarli.
Bonus ristrutturazione bagno
Il bonus ristrutturazione bagno 2022, infatti, consente di ottenere una detrazione fiscale al 50% per le spese relative al rifacimento della stanza da bagno, fino a un massimo di 96.000 euro, perciò significa che la detrazione massima che si può ottenere sarà pari a 48.000 euro.
Logicamente non è necessario spendere il massimo previsto dalla legge: per l’effettuazione di lavori fino a 96.000 euro è riconosciuta una detrazione pari a 48.000 euro; se, invece, un contribuente spenderà 20.000 euro per la ristrutturazione del bagno, potrà ottenere una detrazione al 50%, ovvero pari a 10.000 euro.
Chi può usufruire del bonus bagno?
Possono richiedere il bonus ristrutturazione tutti i contribuenti soggetti ad irpef, ma anche coloro che godono di diritti reali di godimento: gli inquilini, i comodatari, le associazioni, gli enti pubblici o privati, e persino le case popolari (edifici IACP).
La detrazione al 50% prevista dal bonus ristrutturazione bagno può essere recuperata in 10 quote annuali di pari importo, sottoforma di rimborso da inserire nella dichiarazione dei redditi.
Quali spese rientrano nel bonus ristrutturazione?
Nel bonus ristrutturazione bagno 2022 rientrano tutte le spese sostenute per interventi di manutenzione straordinaria di singole unità immobiliari, oppure interventi ordinari delle parti comuni di edifici residenziali.
Possono essere incluse anche tutte le spese relative alla rimozione delle barriere architettoniche e per istallare degli strumenti che favoriscano l’uso del bagno anche da persone con una ridotta abilità motoria, anche se non vengono apportati cambiamenti a livello strutturale.
In riferimento al decreto attuativo che ha regolato normativamente la misura, nel bonus ristrutturazione bagno rientrano anche interventi di messa a norma, rinnovamento, e rifacimento dell’impianto idrico-sanitario.
La sostituzione dei sanitari può rientrare nella detrazione del bonus ristrutturazione bagno solo qualora venga affiancata da altri interventi di manutenzione straordinaria: di per sé, infatti, questo intervento ha il solo obiettivo di miglioramento estetico.
È importante ricordare che per ottenere la detrazione al 50% del bonus ristrutturazione bagno 2022 è necessario effettuare pagamenti tracciabili per quanto riguarda il saldo dei lavori. Sono ammessi, quindi, pagamenti con bonifico parlante sul quale vanno indicati i seguenti dati: nome e cognome del beneficiario, codice fiscale del beneficiario della detrazione e del beneficiario del bonifico, causale del versamento, numero e data della fattura.
Il bonus ristrutturazione bagno 2022 è stato confermato dalla Legge di Bilancio fino al 31 dicembre 2024.
Ribadiamo che per ottenere il bonus ristrutturazione bagno è necessario effettuare dei lavori di manutenzione straordinaria: dunque, la semplice sostituzione dei sanitari non è sufficiente.
Se non pensate ad una manutenzione straordinaria, comunque esistono altre possibilità: il “bonus idrico” e il “bonus mobili”.
Il bonus idrico
Il bonus già esistente nel 2021, è stato confermato non solo per il 2022, ma anche per il 2023: il bonus idrico di 1.000 euro è riconosciuto per la sostituzione di rubinetteria sanitaria, soffioni doccia e colonne doccia, vasi sanitari in ceramica, con nuovi apparecchi a scarico ridotto e a limitazione di flusso d'acqua. Il bonus potrà essere richiesto solo nel caso in cui vengano effettuati degli ammodernamenti alle rubinetterie ed ai sanitari di un immobile; è stato infatti introdotto per promuovere il risparmio di risorse d’acqua del Paese, risparmio che partirà in questo caso dai consumi domestici: verranno infatti agevolati solo i cittadini che decideranno di scegliere nuovi sanitari a risparmio idrico.
Per questa ragione, daranno accesso al bonus bagno solo determinati lavori: quelli di sostituzione dei vecchi sanitari con nuovi articoli che siano definibili “a flusso limitato” d’acqua. La normativa ha stabilito esattamente l’entità di questo flusso d’acqua, che varia a seconda dei prodotti da sostituire. Solo nel rispetto di questi requisiti si potrà richiedere il bonus bagno; nel caso in cui si scelgano prodotti a flusso d’acqua maggiore, invece, si verrà automaticamente esclusi dalla possibilità di richiedere l’agevolazione.
Nel dettaglio rientrano nei requisiti richiesti la fornitura e la posa in opera di vasi sanitari in ceramica con volume massimo di scarico uguale o inferiore a 6 litri e relativi sistemi di scarico, compresi le opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti; la fornitura e l’installazione di rubinetti e miscelatori per bagno e cucina, compresi i dispositivi per il controllo di flusso di acqua con portata uguale o inferiore a 6 litri al minuto, e di soffioni doccia e colonne doccia con valori di portata di acqua uguale o inferiore a 9 litri al minuto, compresi le eventuali opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti.
Il bonus idrico è aperto a tutti, purché cittadini maggiorenni, italiani o regolarmente residenti in Italia.
Per quanto riguarda, invece, le caratteristiche dell’immobile dove avverrà l’installazione, non sono state fornite particolari indicazioni: infatti, possono richiedere il bonus bagno tanto i proprietari, quando coloro che affittano l’immobile.
Unico dettaglio da sottolineare è che potrà richiedere il bonus bagno la persona fisica che si occuperà di saldare le spese.
Detrazioni fiscali: altre spese ammesse
Infine, esiste anche un ulteriore bonus bagno 2022 per risparmiare sulle spese di arredo della toilette domestica.
Grazie al bonus bagno senza ISEE si possono ottenere detrazioni fiscali al 50% per le spese sostenute per l’acquisto di mobili o elettrodomestici per il proprio bagno e non solo. Si possono acquistare, per esempio, lavatrici o asciugatrici (di classe energetica alta), oppure mobili per contenere detersivi o altre tipologie di oggetti.
Fino al 31 dicembre 2022 la spesa massima agevolabile è pari a 10.000 euro, ovvero una detrazione fino 5.000 euro. A partire dal 2023 e fino alla fine del 2024, invece, la spesa massima agevolabile scende a 5.000 euro, con detrazione possibile solo fino a 2.500 euro.
Ricordiamo che il settore ITS è stato toccato anche dall’ecobonus per la detrazione fiscale in caso di sostituzione di caldaie e di condizionatori. Questo però merita un approfondimento particolare.
Ecco alcune opinioni dei nostri soci
“Ritengo che l’opzione dello sconto 50% in fattura sulla ristrutturazione nell’ambito all’ambiente bagno abbia generato un ottimo movimento ed interesse soprattutto nella parte iniziale dello scorso anno, fino a novembre 2021. L’inserimento (che peraltro ritengo estremamente corretto) a metà novembre 2021 del decreto antifrode, ha sicuramente frenato le richieste e portato un po’ di chiarezza e responsabilità nella operazione. Il visto di conformità e l’asseverazione di congruità delle spese hanno come logica conseguenza generato un aumento dei costi dell’operazione. In alcune situazioni si è persa tanta convenienza, inducendo così il cliente ad optare per la scelta di portare le spese in normale detrazione piuttosto che aprire una pratica allettante da un parte ma più costosa e con maggiore burocrazia e rischi dall’altra. Ritengo che al momento godiamo ancora del flusso di interesse generato dai bonus casa. La tendenza è però decisamente al ribasso. L’aumento generalizzato dei costi, la difficolta di reperire manodopera valida, e l’instabilità generale del nostro paese non sono poi fattori secondari. “
Andrea della Gasparini SpA
Per maggiori informazioni si consiglia di consultare sempre il sito delle Agenzie delle Entrate o il Mise.
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